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Fase 2: nel dossier l’ipotesi di riapertura mirata d’imprese. Verso il Dpcm.

Fase 2: nel dossier l’ipotesi di riapertura mirata d’imprese. Verso il Dpcm.

Si aspetta per giovedì la decisione del governo sulla riapertura mirata delle imprese. Conte ha già incontrato il Comitato tecnico- scientifico ed  oggi  incontrerà le parti sociali. Il rappresentante per l’Italia dell’ Oms  dichiara  “Sì a riaperture pilotate con i test e con la app»,   ma solo nel caso in cui ci sia un evidente calo dei contagi .

Dunque , si inizia a ragionare sulle modalità relative alla fase 2 del contagio. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata Mondiale della Salute, precisando che il diritto alla salute dei cittadini é una priorità per ogni classe dirigente, fa presente che  il Sistema Sanitario Nazionale, «caposaldo essenziale della comunità», è assolutamente da difendere e migliorare. Egli ha  poi ringraziato la generosità, la professionalità e la dedizione mostrata dagli operatori sanitari italiani. Inoltre, in prossimità dell’incontro tra i responsabili dell’economia europea, ha invitato ad “ una corresponsabilità di carattere globale”ed alla necessita di “ mettere da parte egoismi nazionali e privilegi di sorta”.

Relativamente alla fase 2, il rappresentante per l’Italia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza,  precisa: «La fase due si avvicina. Ma dobbiamo aspettare qualche settimana e cioè quando i casi scenderanno davvero, non come oggi, dove a diminuire per il momento è il trend di crescita». Rispetto all’ipotesi di riapertura, Ricciardi  cita il caso di Wuhan, epicentro dell’epidemia, che proprio ieri ha stabilito la fine del lockdown, deciso il 23 gennaio, in pratica dopo quasi tre mesi.  Ricciardi ieri ha partecipato all’incontro del Comitato tecnico scientifico con il Governo.”È stato un incontro proficuo.-egli ha affermato- Abbiamo ragionato sulle misure in base agli scenari epidemiologici».Gli è stato dunque chiesto se la fase 2 sia vicina, vista la diminuzione dei contagi. Ricciardi ha precisato che si  tratta per ora di una diminuzione dell’aumento dei casi e non di vero calo e che decidere quando riaprire spetta alla politica, ma gli scenari epidemiologici al momento non consentono di farlo in fretta, per non vanificare i sacrifici fatti finora.

Alla domanda: “ Ma non possono riaprire alcune attività produttive ?” Ricciardi ha risposto: “ C’è una riflessione in questo senso per un’apertura anticipata lì dove si possono garantire tutte le misure di sicurezza. Ma, ripeto, deciderà la politica.”Gli viene successivamente chiesto: “ Ma cosa può aiutare a decidere cosa riaprire?” Ricciardi precisa: “ Bisogna fare delle riaperture pilotate attraverso il testing e il tracking: cioè più tamponi e test sierologici per capire chi è venuto già a contatto con il virus e la app per il tracciamento. Questi due strumenti saranno davvero operativi solo a fine mese.” Riguardo alle modalità di funzionamento, Ricciardi aggiunge: “In riferimento ai test sierologici, appena saranno validati, si lavora a uno studio nazionale per capire quale sia stata la diffusione reale del virus. Anche le aziende potranno fare dei test ai propri lavoratori per capire chi già è stato contagiato e, grazie a questo certificato di immunità,potrà  lavorare magari in alcuni reparti. Lo stesso vale naturalmente  per un medico che, se è immune, potrà lavorare con pazienti non contagiati.

Per quanto riguarda la app, chi la scarica attiverà il bluetooth e fornirà i propri dati. In caso di positività al virus, saranno individuate e monitorate tutte le persone che nelle 48 ore precedenti sono venute a contatto con il contagiato.” Alla domanda:” Quali saranno le regole nel periodo della Fase2?”risponde:”  Innanzitutto il distanziamento sociale, anche oltre un metro, il lavaggio delle mani, che è la misura più efficace,poi il testing e il tracking, di cui è stato detto, ed inoltre l’igienizzazione e la sanificazione attenta dei posti pubblici e di lavoro.” “ Sarebbe possibile pensare ad aperture per aree geografiche, in base al numero dei casi?” Ricciardi risponde:”  È una possibilità percorribile. Però bisogna farlo con responsabilità, avendo i dati a disposizione. E cioè bisogna sapere se in un’ area c’è lo 0,1% dei contagi o l’1%, perché questo cambia di molto le cose. Diamoci appuntamento tra due settimane e vedremo cosa è successo. Guardate la Svezia, dove oggi crescono i morti. Questo virus si comporta allo stesso modo in tutto il mondo, facendo vittime e contagiando migliaia di persone. In Cina a Wuhan hanno deciso di chiudere per quasi tre mesi.  Si comincerà, dunque,  con riaperture chirurgiche delle attività produttive, forse già da metà aprile. Ma soltanto dopo questo assaggio di fase 2, non prima di inizio maggio, arriveranno le misure di allentamento dei divieti di spostamenti e uscite per i cittadini, compresi gli anziani e i bambini. Tutto sempre all’insegna della gradualità e della massima cautela.” Questa è dunque la parola d’ordine che ieri il Comitato tecnico ha ribadito, durante l’incontro in videoconferenza, ai ministri e al premier Giuseppe Conte, al quale già oggi consegneranno un documento con le indicazioni e le misure.

La decisione sarà adesso tutta politica e già giovedì o venerdì il Governo potrebbe varare il nuovo Dpcm per non arrivare, come accaduto altre volte, troppo a ridosso della scadenza delle misure prevista per il 13 aprile. È stato in particolare Conte, convinto che il Paese non possa reggere a lungo la sospensione delle attività, a sollecitare agli esperti un programma e dei modelli di “convivenza” con il virus, per poter graduare l’allentamento del lockdown e per garantire il ritorno prima possibile a condizioni di normalità. Il premier da oggi comincerà a vedere i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. L’idea è di individuare le categorie di aziende (all’interno dei codici Ateco) legate alle filiere strategiche, come quelle alimentari, farmaceutiche e sanitarie. Ma le riaperture mirate riguarderanno anche la manifattura, in particolare la meccanica, l’edilizia e il commercio, soprattutto quello all’ingrosso. Ovviamente, le aziende dovranno rispettare i criteri del distanziamento sociale e, nel caso, prevedere l’obbligo di mascherina e di  altri protocolli di sicurezza.

 L’ottimismo prudente deriva anche dalle buone notizie giunte dal Bollettino di ieri della Protezione civile: 3039 i nuovi positivi e 1555 i guariti, che fanno crescere i nuovi positivi a soli 880, il minimo storico dall’inizio dell’emergenza. I morti sono 604, a fronte dei 632 del giorno prima. «Finalmente sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo», ha detto ieri Giovanni Rezza, direttore di  Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità .Egli, però, avverte: «Il virus resterà nella popolazione, non arriviamo a zero tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti». Ieri si sono aggiunte anche le previsioni elaborate dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme),un’organizzazione indipendente delle Università di Washington, che fornisce i dati alla Casa Bianca,  sull’evoluzione del Covid-19 in Europa e in Italia. Secondo questa analisi, la fine della pandemia da Covid-19, con zero decessi, è «prevedibile in Italia il 19 maggio, salvo un allentamento delle misure di distanziamento sociale o un rimbalzo dei contagiati» e il totale dei decessi registrati sarà di 20.300 al 4 agosto. In particolare, l’Italia avrebbe già superato la propria fase di picco, eccezion fatta per Calabria (picco previsto per oggi, 7 aprile) e Puglia (16 aprile). In Europa si conteranno, sulla base delle stime dell’Ihme, oltre 150mila decessi alla fine della prima ondata della pandemia.

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