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Bonifiche da amianto: normative, sicurezza e tutela ambientale

Bonifiche da amianto: normative, sicurezza e tutela ambientale

L’amianto, noto anche come absesto, è un materiale naturale ampiamente adoperato in passato per le sue proprietà isolanti e ignifughe in una vasta gamma di applicazioni industriali e domestiche.

Tuttavia, negli ultimi decenni, la sua pericolosità per la salute umana è stata ampiamente documentata, portando ad una fitta e rigorosa regolamentazione per la sua gestione e rimozione. Le bonifiche da amianto sono diventate ormai un tema cruciale in materia di sicurezza e salute sul lavoro, nonché nell’ambito delle pratiche ambientali.

Ma cosa comporta esattamente una bonifica da amianto e perché questo materiale è così pericoloso? Scopriamolo insieme.

Amianto: cos’è e perché è pericoloso

L’amianto è un insieme di minerali fibrosi naturali, noti per la loro resistenza al calore, alla corrosione e alla conducibilità elettrica. È stato largamente utilizzato in passato in materiali da costruzione, isolamento termico, impianti industriali e persino nelle automobili. Tuttavia, quando i materiali contenenti amianto vengono danneggiati, tagliati o deteriorati, possono rilasciare fibre microscopiche nell’aria. Queste fibre, se inalate, possono penetrare nei polmoni e causare gravi malattie respiratorie, tra cui asbestosi, mesotelioma e altri tipi di cancro.

Di conseguenza, la bonifica dell’amianto è diventata una priorità per la salute pubblica. Si tratta di procedure essenziali per la corretta rimozione e gestione del pericoloso materiale. Per questo motivo, le varie fasi sono regolamentate da normative specifiche in materia di sicurezza.

Bonifiche da amianto: quali sono le fasi principali

Una bonifica da amianto è un processo complesso che comprende la valutazione, la pianificazione e l’esecuzione di azioni volte a rimuovere o contenere materiali contenenti amianto in modo sicuro e conforme alle normative.

Valutazione del rischio

Prima di iniziare un qualsiasi lavoro di bonifica, è essenziale condurre un’accurata valutazione del rischio per determinare la presenza, il tipo e lo stato del materiale contenente amianto. Questo può includere ispezioni visive, test di laboratorio e analisi del rischio per garantire la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti.

Pianificazione delle operazioni

Una volta identificati i materiali contenenti amianto, viene sviluppato un piano dettagliato per la rimozione o l’isolamento di tali materiali. Si stabiliscono le misure di sicurezza, le procedure operative e le tempistiche.

Rimozione sicura

Si tratta di una fase estremamente delicata che deve essere effettuata solo da personale specializzato e autorizzato, utilizzando tecniche e attrezzature appropriate per minimizzare il rischio di dispersione delle fibre di amianto, oltre ad appositi dispositivi di protezione individuale.

Imballaggio e trasporto

Una volta rimosso dal luogo in cui si trova, l’amianto deve essere imballato in contenitori sigillati ed etichettato in modo chiaro, così da identificarne immediatamente il reale contenuto. Dopo aver messo in sicurezza i rifiuti, avviene il trasporto verso siti di smaltimento autorizzati, utilizzando veicoli specifici ed effettuando il tutto secondo le norme stabilite dalle autorità competenti.

Smaltimento

Una delle ultime fasi è quella dello smaltimento vero e proprio, che va effettuato in impianti autorizzati e conformi alle norme di sicurezza ambientale.

Verifica e monitoraggio

Dopo la bonifica, è essenziale condurre controlli periodici per confermare che i livelli di contaminazione siano stati ridotti e che il sito sia sicuro per il reinserimento.

Bonifiche da amianto: il quadro normativo

In Italia, le norme che regolano l’attività di smaltimento dell’amianto sono molteplici, sia per quanto concerne la tutela della salute pubblica, la tutela dell’ambiente, nonché per la sicurezza sul lavoro.

La principale normativa italiana in materia è la Legge 257/92, comunemente nota come “Legge Amianto”. Tutte le attività di rimozione e smaltimento dell’amianto devono essere effettuate da aziende specializzate e autorizzate, con personale formato e certificato.

I rifiuti contenenti amianto li troviamo sotto il Codice CER 17 06 05 (Codice Europeo dei Rifiuti) e sono classificati come pericolosi. Durante le operazioni di bonifica, è fondamentale minimizzare la produzione di polveri e mantenere bassa la concentrazione di amianto nell’aria. In particolare, tale concentrazione non deve superare il limite di esposizione di 0,1 fibre per centimetro cubo d’aria (1 ff/l), corrispondente a una media ponderata su otto ore, equivalente a 100 fibre per litro. La Legge Amianto e il Codice CER forniscono quindi delle linee guida essenziali per assicurare che la bonifica dell’amianto sia eseguita in totale sicurezza e conformità alle normative vigenti.

Per quanto riguarda la tutela dal rischio amianto nei luoghi di lavoro, occorre far riferimento al D.lgs. 81/2008, in particolare al Titolo IX, capo III (Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto). Le regole di prevenzione riguardano diverse aree di possibile esposizione e includono obblighi relativi a:

  • Procedure per la rimozione sicura
  • Manutenzione dei materiali contenenti amianto
  • Sorveglianza sanitaria per i lavoratori
  • Smaltimento corretto dei rifiuti
  • Formazione e informazione dei lavoratori e di coloro che potrebbero essere esposti
  • Metodi di indagine, analisi e bonifica dei siti contaminati.

Bonus amianto 2024: incentivi per lo smaltimento

L’Agenzia delle Entrate ha confermato che gli interventi di rimozione dell’amianto su abitazioni possono beneficiare di agevolazioni fiscali. Questo è possibile grazie al bonus ristrutturazioni, che consente una detrazione del 50% sulle spese di riqualificazione edilizia, compresa la rimozione dell’amianto.

Il bonus amianto seguirà le stesse regole del bonus ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2024, con una detrazione del 50% su un massimo di 96.000 euro di spesa. Dopo tale data, l’aliquota scenderà al 36% con un tetto massimo di 48.000 euro.

Il bonus amianto non richiede altri lavori di recupero edilizio per essere ottenuto. Può essere richiesto anche solo per le spese di trasporto dell’amianto in discarica effettuate da aziende specializzate.

Investire nella sicurezza e nella corretta gestione dell’amianto non solo protegge la salute umana, ma contribuisce anche alla salvaguardia dell’ambiente per le generazioni future.

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